A tarda notte, una flotta di barche da pesca arrugginite e gommoni sta salpando verso il Vecchio Continente dalla spiaggia di Zuwara, Libia, Africa, la terra su cui l’Unione Europea ha esteso i suoi tentacoli fino a cinquant’anni fa. Oggi il Mediterraneo è diventato un confine invalicabile che migliaia di persone tentano ad attraversare.
Questa è un’altra notte in cui persone innocenti perderanno la vita, un’altra notte in cui un gommone inghiottito dalle onde svanisce nel cupo e silenzioso Mar Mediterraneo. Rimangono solo urla strazianti, braccia impotenti, freddo gelido, onde vorticanti e acque tormentate. Quando il Sole sorgerà domani, i politici prepareranno nuove dichiarazioni per i programmi televisivi, altre promesse per i giornali, notizie fresche da passare alla radio. Ma una volta passata l’onda, chi ricorderà i morti affondati per sempre?
Ave Europa è un racconto per suoni, voci e registrazioni d’archivio della tragedia che ciclicamente si ripete nel Mediterraneo, barche cariche di persone che affrontano le onde, che si capovolgono, che lasciano affogare tra i flutti il loro carico umano mentre nei Paesi d’Europa altri uomini e donne guardano con indifferenza il dramma lontano trasmesso via radio e tv nei notiziari della sera.
Ideazione, registrazione e montaggio di Marco Stefanelli
Con le voci di Azim, Abdul Karim e Farah e registrazioni sonore dagli archivi di Frontex, Guardia Costiera Italiana e Médicins Sans Frontières